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E-Comer | Divisione Benevelli

QUANTITA’ ARTIGIANALI PRODOTTE CON METODI INDUSTRIALI

Si riassume in questa frase la vision di Alberto Benevelli, CEO dell’omonima azienda di Rubiera (RE) specializzata nella progettazione e produzione di transaxles e power drive units.
Una realtà che sa sposare il valore delle persone, del saper fare e dell’esperienza con processi gestionali e produttivi tipici della grande industria.

“Quando nel 1996 decidemmo di approcciare il mercato degli organi di trasmissione dei veicoli elettrici, tanti guardarono a questa scelta con diffidenza, ma i risultati ci hanno dato ragione”. Esordisce così Alberto Benevelli, alla guida della Benevelli di Rubiera (RE), fondata da suo padre nel 1962.

Oggi Benevelli è un brand noto a livello globale nell’ambito della riduttoristica e produce gruppi di trasmissione del moto e motori elettrici , prevalentemente per applicazioni su veicoli elettrici, destinati ad applicazioni nel campo delle costruzioni, dell’agricoltura, dei servizi municipali e del material handling.

“Abbiamo iniziato la nostra attività producendo trasmissioni per motori a scoppio – prosegue il CEO – ma siamo stati fra i primi a credere nella propulsione elettrica ed oggi, grazie alla recente acquisizione di una quota in un’azienda che produce motori elettrici, siamo in grado di offrire ai nostri clienti tutte le motorizzazioni/trasmissioni elettriche.

Benevelli progetta e produce internamente ogni componente, chiudendo completamente la filiera con le fasi di montaggio, controllo, collaudo e spedizione.

L’azienda da sempre ha anticipato il mercato non solo nella produzione, ma anche nella scelta di tecnologie all’avanguardia. “Il processo di digitalizzazione è iniziato nel ’76 con le prime macchine a controllo numerico. Negli anni ’80 ci siamo dotati di un software gestionale e nei ’90 abbiamo introdotto il CAD, con AutoCAD 9.

Da allora a oggi Benevelli è rimasta al passo con i tempi e oggi la progettazione avviene esclusivamente in 3D, con Autodesk Inventor e la Product Design & Manufacturing Collection.

“Il passaggio da 2D a 3D ci ha portato diversi vantaggi: nella raccolta dei dati sul prodotto (per esempio pesi o superfici), nella gestione delle tavole dei ricambi, nella produzione dei manuali di istruzione interni, destinati al montaggio, e di quelli per il cliente e, infine, nella realizzazione di rendering e viste tridimensionali di tutti i prodotti per il nostro sito web” afferma Benevelli.

“Siamo convinti che software come il PDM Data&Drawings siano indispensabili in aziende come la nostra, dove spesso il know how è concentrato in una o due figure professionali.
Automatizzare i processi permette, non solo di formare più velocemente i collaboratori e di renderli autonomi, ma fa sì che la proprietà intellettuale e l’esperienza restino patrimonio dell’azienda, indipendentemente dalle persone che ci lavorano”

Un altro passaggio importante è stato quello dalla gestione dati manuale al PDM Data & Drawings.

“Siamo sempre stati, per nostra natura, estremamente meticolosi nell’organizzazione dei disegni tecnici.
È un’eredità che ci ha lasciato mio padre Emidio, che ha lavorato tanti anni per le Officine Meccaniche Reggiane, nel campo quindi della produzione di aerei militari.

Passare al PDM per noi è stato quindi semplice, ma al contempo ci ha permesso di velocizzare moltissimo le operazioni di ricerca dei disegni, così come l’inserimento di nuovi codici e la gestione di un gran numero di dati e informazioni in più.

Oggi, oltre al Data & Drawings per Inventor, utilizzato dall’ufficio tecnico, abbiamo installato D&D Wiever in produzione per facilitare il lavoro dell’operatore”

“Siamo molto soddisfatti della collaborazione con QS – conclude Benevelli – con cui lavoriamo da tempo, in quanto abbiamo trovato un partner affidabile e un’assistenza puntuale ed efficace. In particolare, siamo convinti che software come il PDM Data&Drawings siano indispensabili in aziende come la nostra, dove spesso il know how è concentrato in una o due figure professionali.

Automatizzare i processi permette, non solo di formare più velocemente i collaboratori e di renderli autonomi, ma fa sì che la proprietà intellettuale e l’esperienza restino patrimonio dell’azienda, indipendentemente dalle persone che ci lavorano.