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IMA-FILLSHAPE: SEMPLIFICARE LA COMPLESSITA’

Filippo Furlotti, general manager dell’azienda parmigiana, racconta come, grazie all’integrazione tra i software Autodesk e QS, sia possibile gestire assiemi estremamente complessi, aumentando, in ultima analisi, produttività ed efficienza

Start-up innovativa e dinamica, Fillshape sviluppa, all’interno del gruppo IMA, tutte le applicazioni filling extra-farma nel campo dei pouche con e senza beccuccio, sia per il mercato italiano sia per quello estero. Le macchine ideate e prodotte in Fillshape sono molto complesse e questo richiede che in azienda il flusso di lavoro sia controllato in ogni sua fase e che le informazioni e i dati di progetto siano perfettamente organizzati e accessibili. 

Ne abbiamo parlato con il general manager dell’azienda, Filippo Furlotti. “Fillshape è un’azienda giovane – racconta – siamo partiti solo nel 2014, praticamente da zero, installando le prime postazioni 2D e 3D, da subito collaborando con QS. Oggi il nostro organico è di circa 40 persone e le stazioni con soluzioni Autodesk e QS sono aumentate notevolmente”.

Le soluzioni Autodesk/QS adottate da Fillshape sono la Product Design & Manufacturing Collection abbinata a TOP Inventor e al PDM Data&Drawings

 

“Abbiamo scelto QS come partner perché si è dimostrata in grado di “piegare” un software dalle grandi potenzialità, come Autodesk Inventor, alle nostre specifiche esigenze. 

“Le nostre macchine, infatti, sono estremamente complicate e possono arrivare ad avere oltre 80mila componenti. Per gestire progetti così articolati è fondamentale che il flusso di lavoro integri perfettamente le fasi di progettazione, di gestione dei dati di progetto e di interfaccia con il gestionale – racconta Furlotti. 

Il general manager Filippo Furlotti: “La collaborazione con QS ci permette di utilizzare i software Autodesk in maniera più produttiva, senza tempi di attesa e senza perdere informazioni, nonostante gli assiemi da gestire siano davvero complessi.Siamo molto soddisfatti di questa partnership dove a fare la differenza sono per noi il servizio e l’assistenza che QS ci garantisce”

“In sostanza, la collaborazione con QS permette di utilizzare i software Autodesk in maniera più produttiva, senza tempi di attesa e senza perdere informazioni, nonostante gli assiemi da gestire siano davvero complessi. Grazie al PDM Data&Drawings, per esempio, siamo in grado di gestire i dati in maniera precisa e ordinata, incluso tutto lo storico; 

“inoltre, grazie a personalizzazioni, come per esempio alcune tecniche di riduzione dei componenti, utilizziamo Autodesk Inventor in modo molto efficiente. Siamo molto soddisfatti di questa partnership dove a fare la differenza sono per noi il servizio e l’assistenza che QS ci garantisce, non solo nella risoluzione di problemi, ma soprattutto nello sviluppare quelle piccole personalizzazioni che aumentano la nostra produttività – commenta Furlotti.

“Ci sono aziende – precisa Furlotti – in cui è l’officina a preparare la macchina, intervenendo con modifiche sul progetto iniziale. Da noi questo non può accadere: data la complessità di ogni progetto è indispensabile che ogni minima modifica e ogni più piccola parte siano registrate all’interno del PDM, che tiene memoria di ogni indicazione, genera distinte e permette di gestire l’assieme sia a livello di ordini sia di montaggio. 

Prosegue Furlotti – “Non solo, Data&Drawings ci permette anche di eseguire una costificazione macchina adeguata, dando un valido aiuto nella generazione di offerte e consuntivi. Infine, facendo parte di IMA, dobbiamo adeguarci alle richieste organizzative della casa madre e interfacciarci con il gestionale SAP. Grazie, ancora una volta, a una personalizzazione QS, il dialogo tra il nostro PDM e il gestionale aziendale è davvero molto fluido”.

A rendere Fillshape un’azienda unica nel suo genere è il suo approccio al mercato: “Non adattiamo impianti esistenti – spiega Furlotti – ma realizziamo esclusivamente nuove installazioni. Quando abbiamo iniziato, quattro anni fa, siamo partiti da un foglio bianco, con l’obiettivo di ideare e realizzare prodotti unici per velocità, funzionalità e qualità dei processi. Le nostre macchine, infatti, non si affidano per il controllo qualità a casistica fuori linea, ma controllano il processo di formazione del pouche al 100%, offrendo quindi assoluta garanzia in termini di igiene e sicurezza”.

Eppure quando si parla di innovazione, per Furlotti il processo creativo parte ancora da carta e matita. “Quando dobbiamo sviluppare un nuovo prodotto, il primo approccio è quello del disegno a mano. Potrà sembrare strano, ma a me hanno insegnato così (la scuola è quella dell’ingegner Van Nest, nome molto noto nel settore dell’imbottigliamento e del packaging, ndr). 

Prosegue Furlotti “Voglio che si utilizzi questo approccio perché la mano lavora alla stessa velocità della mente, un po’ come quando si suona uno strumento musicale. Una volta realizzato un bozzetto, più o meno in scala, il progetto viene tradotto in formato digitale attraverso i software, che ci permettono di arricchirlo di tutte le informazioni necessarie. 

“Per noi in particolare è stato fondamentale il passaggio al 3D: sviluppando macchine modulari, il sistema integrato 3D/PDM ci permette, una volta impostato il modulo, di eseguire in automatico la parametrizzazione – racconta Furlotti”

Un esempio concreto del frutto della collaborazione tra Fillshape e QS è Ermetika, una delle realizzazioni a maggior contenuto innovativo di Fillshape: “Si tratta di una riempitrice che parte da bustine pre-made, forma il contenitore, lo riempie e lo chiude ad altissima velocità e senza fuoriuscite. 

La versione base lavora a 120 pouche al minuto, mentre il modello più veloce arriva a 480; vale a dire che è in grado di riempire 8 pouche al secondo, aggiudicandosi il primato mondiale. 

Realizzarla è stato possibile solo grazie allo sviluppo di gruppi funzionali in 3D: le macchine vengono gestite mediante assiemi e tutto il processo passa attraverso il PDM Data&Drawings, che è fondamentale per la gestione non solo delle modifiche di progetto, ma anche nelle fasi produttive vere e proprie e nella gestione dei ricambi e delle scorte minime a magazzino”.